Il 24/04/2020 il Governo e le parti sociali hanno integrato il “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” dello scorso 14 marzo, varando una nuova versione del protocollo.
Il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti con il Ministero del Lavoro e delle politiche sociali ai rappresentanti di ANCI, UPI, Anas, RFI, ANCE, Alleanza delle Cooperative, Feneal Uil, Filca CISL e Fillea CGIL hanno siglato il nuovo Protocollo di regole per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid19 nei cantieri edili definendo misure ancora più specifiche in vista della progressiva riapertura dei cantieri edili, aggiornando le misure sulla base del Protocollo siglato dal Governo relativo a tutti i settori produttivi.
Le nuove linee guida che le imprese edilidovranno seguire per poter preservare i lavoratori dal contagio da Covid-19 e assicurare la ripresa delle attività produttive, probabilmente saranno allegate a prossimo DPCM (Decreto della presidenza del consiglio dei ministri) per dargli validità generale.
Premesso che ogni tipologia di cantiere presenta situazioni peculiari, un processo di lavoro specifico e che ogni soggetto coinvolto dovrà analizzare attentamente le fasi di lavoro, la riapertura dei cantieri sospesi (al momento indicata per il 4 maggio, come da autorizzazione nazionale) potrà avvenire, previa autorizzazione condivisa delle figure apicali del processo cantieristico.
Di conseguenza Il Committente del cantiere, il Coordinatore della Sicurezza in fase esecutiva (CSE) e i Datori di Lavoro delle ditte esecutrici, valuteranno la riapertura del cantiere solo dopo aver attuato tutte le misure di contenimento, ivi comprese le modifiche agli apprestamenti igienico-sanitari di cantiere, l’effettuazione delle sanificazioninecessarie nonché tutto quanto altro previsto per legge
L’obiettivo del protocollo condiviso di regolamentazione è fornire indicazioni operative finalizzate a incrementare nei cantieri l’efficacia delle misure precauzionali di contenimento adottate per contrastare l’epidemia di COVID-19. Il COVID-19 rappresenta, infatti, un rischio biologico generico, per il quale occorre adottare misure uguali per tutta la popolazione. Queste nuove linee guida, quindi seguono la logica della precauzione, attuando le prescrizioni del legislatore e le indicazioni dell’Autorità sanitaria. Tali misure si estendono ai titolari del cantiere e a tutti i subappaltatori e subfornitori presenti nel medesimo cantiere.
Le specifiche per le imprese edili
Nello specifico le imprese edili per riprendere la propria attività dovranno:
- Informare tutti i lavoratori e chiunque entri nel cantiere circa le disposizioni delle Autorità, consegnando e/o affiggendo all’ingresso del cantiere e nei luoghi maggiormente frequentati appositi cartelli visibili che segnalino le corrette modalità di comportamento. Informando sulle modalità di ingresso al cantiere che saranno possibili solo previa verifica che temperatura corporea non superi i 37,5°.
- Prevedere modalità di accesso specifiche per fornitori esterni al cantiere, individuate quindi procedure di ingresso, transito e uscita, mediante modalità, percorsi e tempistiche predefinite, al fine di ridurre le occasioni di contatto con il personale presente nel cantiere, integrando le nuove modalità nel Piano di sicurezza e coordinamento;
- Assicurare la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica degli spogliatoi e delle aree comuni limitando l’accesso contemporaneo a tali luoghi; ai fini della sanificazione e della igienizzazione vanno inclusi anche i mezzi d’opera con le relative cabine di guida o di pilotaggio;
- Assicurare la disponibilità di idonei mezzi detergenti per le mani;
- Mettere a disposizione mascherine e altri dispositivi di protezione per COVID 19, (oltre a quelli prescritti nella valutazione dei rischi) Qualora la lavorazione in cantiere imponga di lavorare a distanza interpersonale minore di un metro e non siano possibili altre soluzioni organizzative.
- Contingentare l’accesso agli spazi comuni, comprese le mense e gli spogliatoi, con la previsione di una ventilazione continua dei locali, di un tempo ridotto di sosta all’interno di tali spazi e con il mantenimento della distanza di sicurezza di un metro tra le persone che li occupano;
- Collaborare con le Autorità sanitarie per l’individuazione degli eventuali “contatti stretti” di una persona presente in cantiere che sia stata riscontrata positiva al tampone COVID-19. Ciò al fine di permettere alle autorità di applicare le necessarie e opportune misure di quarantena. Nel periodo dell’indagine, il datore di lavoro potrà chiedere agli eventuali possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente il cantiere secondo le indicazioni dell’Autorità sanitaria
- Istituire un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole dello stesso protocollo.
Il protocollo individua nel dettaglio anche le ragioni di emergenza da Covid-19 al fine di escludere le penali per tutte le imprese che abbiano accumulato ritardi o inadempimenti rispetto ai termini contrattuali.
Clicca qui per visualizzare il Protocollo: http://www.mit.gov.it/sites/default/files/media/notizia/2020-04/Protocollo%20cantieri%2024%20aprile%2020.40.pdf
Ringraziamo il Dott. Gabriele Bragaglia, Manager Area Salute e Sicurezza nei luoghi di lavoro presso la Essemme Soc. Coop. di Viterbo.