La meravigliosa storia delle carte da gioco

La meravigliosa storia delle carte da gioco

Le carte da gioco sono un elemento comune nella vita di molti, tanto che non ci facciamo più caso e non stiamo troppo a guardarle. Eppure le carte da gioco hanno alle spalle una storia affascinante, che affonda le sue radici nel passato. Sembra infatti che già i popoli antichi usassero le carte, sia per i classici giochi, sia per la cartomanzia, come ci raccontano sul sito www.cartomanziaprofessionalealtelefono.com. Purtroppo non abbiamo testimonianze fisiche di queste carte, perché il materiale di cui erano fatte non ne ha permesso la sopravvivenza al passare del tempo.

Le carte più antiche
Tra le carte più antiche particolarmente interessanti erano quelle utilizzate in india. Molto diverse da quelle che usiamo oggi, erano di forma circolare, con un elevato numero di semi diversi, anche fino a 12. Anche in Egitto si usavano delle carte da gioco, molto più simili a quelle usate anche oggi: suddivise in 4 semi, bastoni da polo, denari, spade e coppe, formavano un mazzo da 52 o da 48 carte. Le figure per ogni seme erano dette carte di corte, con re e viceré non disegnati, ma indicati dai nomi di ufficiali dell’esercito. Non è oggi possibile sapere se tra le due tradizioni ci furono degli incontri, se l’una abbia influenzato l’altra in fatto di carte. Ciò che sappiamo è che furono proprio le carte dei Mamelucchi egiziani ad arrivare in Europa, durante le guerre che si succedettero sul nostro continente nel corso del XIII° e XIV° secolo.

I tarocchi dei Mamelucchi
I primi mazzi di carte dei Mamelucchi egiziani sono arrivati sino a noi, alcuni di essi si possono infatti ancora ammirare nei musei del mondo, come ad esempio il mazzo completo disponibile in un museo di Istanbul, risalente al XV° secolo. Sono carte che ricordano molto quelle usate anche oggi, in particolare le carte delle Regioni italiane, francesi e portoghesi. Le mazze da polo sono state sostituite dai bastoni e le figure di corte sono diventate vere e proprie opere d’arte, che ritraggono re, fanti e cavalieri. Nel corso del XV° secolo, con l’arrivo in Italia, il classico mazzo da 48, 52 o 56 carte si arricchì di ulteriori figure, in particolare dei cosiddetti arcani maggiori. Non ci è dato sapere da dove derivino queste carte, su cui sono rappresentati varie immagini simboliche, come ad esempio le torri dei castelli, il Papa o il matto. Entrano a far parte dei mazzi europei anche le Regine, dapprima del tutto assenti nei mazzi mediorientali.

L’utilizzo dei tarocchi
L’intero mazzo di carte, costituito dagli arcani maggiori, anche detti trionfi, e dalle carte che noi conosciamo, dette arcani minori, era anticamente detto dei tarocchi. Lo si utilizzava in tutta Europa per i classici giochi di presa, come la briscola. In Germania i semi furono completamente modificati in cuori, campane, foglie e ghiande, trasformati poi in fiori, picche, cuori e quadri dai francesi, come possiamo vedere sulle carte più diffuse oggi. I trionfi, o arcani maggiori, sono invece oggi usati quasi esclusivamente per la cartomanzia e costituiscono un mazzo a sé stante.