Quella della Huayra Pagani è la storia di una supercar tutta italiana che ha inizio nel 2003 e che affonda radici nella ricerca e nell’ innovazione sia tecnologica sia del design automobilistico, fusi in un percorso durato otto anni.
Durante questo periodo i designer ed esperti della Pagani Automobili di San Cesario sul Panaro (MO), Horacio Pagani in primis, hanno perfezionato e portato alla massima espressione le caratteristiche già proprie del modello Zonda, senza perdere l’essenza del pensiero Pagani, cioè seguire la filosofia rinascimentale di Leonardo da Vinci che vede arte e scienza collaborare.
Le sinuose forme del telaio in carbonio- titanio sono plasmate per ispirarsi nella leggerezza e nella forza all’ elemento naturale ed eterno dell’ Aria e, pur mantenendo una somiglianza con quelle della Zonda, hanno saputo stupire nel 2011, anno in cui è stata immessa sul mercato.
Proprio per sfidare l’ Aria e l’ attrito con essa si è scelto il nome Huarya, ovvero “vento” nell’antica lingua sudamericana quechua; non a caso l’aerodinamica è uno degli aspetti più curati della Huayra.
La vettura è stata concepita come un’ala, che varia il suo angolo tramite flap a seconda delle esigenze. Quattro i profili alari mobili: due sul cofano anteriore e due all’estremità del cofano posteriore. Una centralina regola l’incidenza di questi profili in funzione di parametri di velocità, accelerazione e angolo di sterzata. Il risultato è una vettura che muta in continuazione la propria sagoma, per garantire il minimo attrito con l’aria e dissolversi nell’ aere.
Il telaio è una struttura monoscocca, realizzata in una speciale lega di carbonio-titanio, la stessa che ha reso nota la Zonda R, che a parità di peso è più resistente della fibra di carbonio semplice. Sempre per risparmiare peso, il telaio ingloba, in un tunnel che passa tra i sedili, i condotti dell’aria condizionata e del circuito di raffreddamento, per evitare di montare componenti aggiuntivi.
Massima sicurezza, inoltre, è fornita dalla cellula dell’abitacolo rinforzata con kevlar balistico, carbonio e poliestere.
Le sospensioni sono collegate al telaio tramite quattro semi-telai in cromo- molibdeno, che garantiscono massima rigidità, peso minimo e aiutano a dissipare energia in caso di urto.
Mercedes AMG ha accompagnato il disegno della Huayra creando un motore straordinario e leggero, un biturbo di 730 cv e 1000 Nm di coppia perfettamente integrato con la vettura, regalando la sensazione che ha motivato il concept del progetto: la similitudine con un aereo in fase di decollo.
Il paragone non è azzardato, considerata la capacità di toccare una velocità massima di 374 km/h con un’accelerazione sullo 0 a 100 in poco meno di tre secondi. La vettura di 1350 kg si muove con l’erogazione della potenza in modo lineare (non in due tempi) al fine di evitare problemi alla sicurezza o un intervento continuo dei dispositivi elettronici. Mercedes-Benz AMG ha anche pensato all’ambiente creando il 12 cilindri più efficiente in termini di CO2 e consumo.
I pneumatici progressivi sono firmati Pirelli e ogni aspetto legato alla sicurezza è stato curato soprattutto per tenere conto della dinamica con la quale si verificano gli incidenti più frequenti su vetture ad alte prestazioni con motore posteriore.
Disponibile in più colorazioni e in edizioni limitate (quali la tricolore), la Huayra rappresenta un’ innovativo prodotto di design made in Italy, frutto della sinergia tra più aziende partners; non un’ auto qualunque, bensì un vero e proprio oggetto del desiderio, anche se remoto per molti, vista la produzione in numero limitato di soli cento esemplari e il prezzo non proprio popolare.